Rimozione nei e nevi: guida completa all’intervento

rimozione nei e nevi

Nei e nevi sono elementi caratterizzanti della persona, spesso graziosi e apprezzati, possono talvolta rivelarsi un problema nel caso in cui si collocano in aree scomode del corpo o assumono una dimensione eccessiva. L’intervento di rimozione di nei e nevi, inoltre, non ha a che fare solo con la sfera estetica, ma riguarda la salute dell’individuo nel suo complesso e, in alcuni casi, anche la sicurezza della propria incolumità. Ecco una guida completa a questo tipo di intervento.

Nei e nevi: cosa sono

Prima di avviare la trattazione sul tema focale, sgomberiamo il campo da un possibile equivoco, ovvero la differenza fra nei e nevi: in realtà, i due termini definiscono la stessa cosa, solo che la prima è la parola di uso comune e diffusamente utilizzata, mentre la seconda è quella impiegata in ambito scientifico.

Ma cosa sono i nei esattamente? I nei sono macchie che appaiono sulla pelle a causa di un accumulo di melanociti, ovvero le cellule responsabili della produzione della melanina. Sebbene i nei vengano definiti degli inestetismi – o delle anomalie – la loro comparsa è da intendersi come del tutto naturale.

Nella stragrande maggioranza dei casi, i nei sono benigni; tuttavia, essi possono degenerare in forma maligna, rappresentando un grave pericolo per la salute dell’individuo. In tal caso si rende necessaria la loro asportazione.

Come capire se un neo è pericoloso

Al di là dell’aspetto estetico, la rimozione del neo è consigliabile o necessaria nel caso di pericolo. Ma come si fa a riconoscere un neo maligno?

Gli elementi più riconoscibili per un’autoanalisi sono, prima di tutto, un cambio di colore del nevo; attenzione anche nel caso in cui la macchia inizi a causare dolore, prurito o a presentare margini irregolari. Nei casi più gravi, la degenerazione del neo può causare sanguinamento in seguito a una lesione.

Come funziona l’intervento di rimozione del nevo

In tema di interventi sui nevi, è fondamentale porre una distinzione, separando i casi di operazioni effettuate per finalità estetiche da quelle eseguite su nei maligni. Nel secondo caso, infatti, è necessario rimuovere il neo e le sue radici. Nel caso di interventi con funzionalità estetiche, è invece consigliabile agire tramite laserterapia: questa metodica, infatti, oltre a risultare meno invasiva, consente anche una limitazione dell’incidenza cicatriziale sul paziente. Inoltre, l’eliminazione del neo tramite laser permette un intervento molto più circoscritto sull’area interessata. Qui si parlerà del secondo metodo, essendo interessati ad approfondire la metodica impiegata in chirurgia estetica.

Laserterapia per rimozione nei: come funziona

La prima fase dell’intervento è quello dell’anestesia locale, eseguita tramite un anestetico che agisce in soli 2-3 minuti. Anestetizzata la parte interessata dell’intervento, il chirurgo procede a rimuovere il neo tramite una sorta di penna, dalla cui estremità viene emesso un fascio di luce laser in grado di bruciare l’intero agglomerato di melanociti. L’operazione che permette di rimuovere lo strato visibile del nevo dura appena 5 minuti, considerando anche il tempo richiesto dall’anestetico per fare affetto.

Dopo l’intervento di rimozione laser

Nei giorni successivi, l’area trattata mostrerà i segni della bruciatura, che deve essere trattata con una crema antibiotica, da applicare nei sette giorni successivi. Nell’arco di un decina di giorni, se trattata correttamente, la cicatrice non risulterà più visibile.

Raccomandazioni

L’intervento di laserterapia sui nevi non presenta particolari controindicazioni. Prima di procedere, però, è fondamentale accertarsi che si tratti di un neo benigno. Nelle settimane successive all’operazione, la zona operata deve essere protetta dall’esposizione solare: ecco perché è consigliabile eseguire l’intervento in inverno o in autunno.