Alopecia areata

L’alopecia areata è una malattia che provoca una caduta improvvisa dei capelli a chiazze, solitamente di forma rotondeggiante/ovale, in una o più aree circoscritte del cuoio capelluto. Questa patologia colpisce circa il 2% della popolazione e in alcuni pazienti il disturbo si può manifestare, oltre che sul cuoio capelluto, anche su barba, sopracciglia, ciglia, corpo e arti.  Si tratta di una patologia che solitamente si manifesta anche in persone sane, senza evidenti segni di una malattia localizzata o sistemica.

Caratteristiche dell’alopecia areata

L’alopecia areata interessa in egual misura uomini e donne. Può insorgere a qualsiasi età, ma possono essere evidenziati due picchi di frequenza: prima della pubertà e tra i venti e i quarant’anni. Sembra esserci, inoltre, una predisposizione ereditaria nei confronti dell’alopecia areata, che spesso colpisce più persone nella stessa famiglia.

L’alopecia areata è una forma di alopecia non cicatriziale. In queste forme, il follicolo pilifero non risulta danneggiato e quindi i capelli possono ricrescere. Ai margini delle chiazze alopeciche, i capelli sono corti e spezzati. L’alopecia areata può diventare una patologia cronica e quindi ripresentarsi più volte. La malattia risulta più aggressiva quando si presenta in giovane età, nei pazienti atopici e quando interessa la periferia del cuoio capelluto.

L’ALOPECIA AREATA NON E’ UNA MALATTIA PERICOLOSA

L’alopecia areata non causa alcun dolore fisico e i pazienti generalmente non hanno altri disturbi, ma può causare problemi nella socializzazione e nella sfera emotiva. Essendo una malattia che colpisce in modo imprevisto e imprevedibile l’aspetto fisico, diventa fonte di disagio e sofferenza, in particolare nelle donne.

Cause dell’alopecia areata

L’alopecia areata tende a manifestarsi a seguito di forti condizioni di stress che sembrano scatenare una risposta autoimmune del nostro corpo. Per un qualche motivo, ancora oggi sconosciuto, il nostro sistema immunitario produce anticorpi contro il follicolo pilifero impedendogli di produrre il capello e interrompendo così bruscamente la sua fase di crescita (fase anagen). Poiché gli anticorpi sono attivi solo in fasa anagen, il follicolo, come meccanismo di protezione, passa rapidamente in fase di quiescenza (telogen), evitando così di essere attaccato nuovamente dagli anticorpi. Per questo motivo, i capelli riescono a svilupparsi solo per pochi millimetri per poi cadere nuovamente.

Sintomi dell’alopecia areata

L’alopecia areata esordisce con la comparsa di una o più chiazze dovute ad una brusca perdita di capelli. Queste lesioni sono di forma rotondeggiante e presentano dimensioni variabili, da pochi millimetri a diversi centimetri. Spesso ai margini delle chiazze sono presenti capelli corti e spezzati della lunghezza di due/quattro millimetri. Questi piccoli capelli hanno un aspetto molto caratteristico simile a punti esclamativi. Nelle forme più gravi sulle zone periferiche delle lesioni sono presenti invece capelli “cadaverizzati” cioè troncati come se la pelle fosse stata appena rasata. A volte la chiazza priva di capelli può essere arrossata, pruriginosa e anche lievemente gonfia. Il quadro è spesso accompagnato da forfora e desquamazione che si riscontrano solo sull’area alopecica. 

La diagnosi di alopecia areata

La diagnosi viene stabilita in base al quadro clinico e ad un’anamnesi accurata. 

Oltre all’ispezione e alla presenza delle aree prive di capelli, è importante l’esame del capello con il tricoscopio e il tricogramma.

Il decorso della malattia

L’andamento dell’alopecia areata è molto variabile. In alcuni pazienti, nel giro di qualche mese si assiste alla ricrescita normale dei capelli, in altri la remissione impiega anche un anno. Purtroppo però, l’alopecia può manifestarsi nuovamente e recidivare con episodi più gravi di quello iniziale.

Nel caso in cui ricrescano i capelli, nell’area compare prima una fine peluria poi sostituita da capelli più grossi, ma quasi sempre bianchi.

Nell’alopecia areata i follicoli rimangono comunque vitali e, anche nelle forme più gravi, la ricrescita può avvenire, talvolta, senza alcun trattamento.

Terapie rigenerative con cellule staminali

Le terapie con le cellule staminali si stanno affermando sempre più, e risultano essere efficaci nella cura dell’alopecia. Vi sono due opzioni terapeutiche che prevedono l’uso delle cellule staminali per il trattamento dell’alopecia areata:

La tecnica Rigenera® prevede l’utilizzo di micro innesti di cellule progenitrici pluripotenti delle dimensioni di 70 micron. I micro innesti si ottengono da due cilindri dermo epidermici di tre millimetri contenenti bulbi piliferi e prelevati dalla regione dietro l’orecchio. Si tratta di cellule già predisposte e indirizzate a ridurre i fenomeni infiammatori presenti a livello del cuoio capelluto, rigenerare i bulbi piliferi in fase telogen, mantenere più a lungo una fase anagen e quindi di crescita e vitalità del capello. I micro innesti sono quindi cellule estremamente specializzate. 

Le cellule presenti nei micro innesti Rigenera® sono quindi più specifiche delle cellule staminali presenti nel grasso e utilizzate per la rigenerazione dei capelli e dei bulbi piliferi, oltre ad essere molto più numerose di quelle esistenti nel tessuto adiposo. L’attività dei micro innesti Rigenera® è indirizzata a spegnere i processi infiammatori del cuoio capelluto presenti nelle chiazze di alopecia areata e a riattivare i bulbi piliferi in fase telogen tipici di questa forma di alopecia.

Le cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo sono invece cellule totipotenti, prelevate dal tessuto adiposo attraverso una micro liposuzione. Si tratta di cellule in grado di specializzarsi ed adattarsi a qualsiasi organo o tessuto per svolgere particolari funzioni. Il prelievo di queste staminali è però leggermente più complesso di quello della tecnica Rigenera® e nel prelievo di grasso la quantità di staminali che si ottengono è ridotta rispetto alla tecnica precedente. Nel trattamento dell’alopecia areata queste cellule sono in grado di riprodurre le cellule delle papille dermiche e controllare il ciclo vitale del follicolo pilifero determinandone la crescita e controllando lo spessore del capello.

Le terapie rigenerative con staminali, a differenza delle terapie farmacologiche, non presentano effetti collaterali in quanto sfruttano elementi cellulari del paziente stesso.

Terapie farmacologiche alopecia areata

Non esiste ad oggi una cura farmacologica definitiva ed efficace per l’alopecia areata. Le terapie farmacologiche attuali mostrano effetti temporanei, spesso limitati esclusivamente alla durata di somministrazione/applicazione della terapia stessa.

Il primo approccio terapeutico prevede l’assunzione di cortisone per bocca, topico o con iniezioni dirette nelle chiazze alopeciche del cuoio capelluto. Tali terapie sono però sconsigliate per i bambini e le persone di giovane età, ancora in fase di sviluppo. I farmaci a base di cortisone, seppur efficaci ad alte dosi, anche se per tempi brevi, hanno numerosi e a volte pesanti effetti collaterali.

Le iniezioni intra lesionali di cortisone sono utili quando vi siano poche chiazze di alopecia e danno buoni risultati poiché diminuiscono i fenomeni infiammatori locali legati alla malattia, con una ricrescita che può durare anche sei/otto mesi. Le recidive di malattia sono però frequenti e possono portare ad atrofia della cute del cuoio capelluto. I cortisonici in crema applicati localmente danno invece risultati scarsi. 

Altra possibilità terapeutica è rappresentata dall’immunoterapia. La FDA (Food and Drug Administration) ha recentemente approvato l’uso del Baricinib per uso sistemico per il trattamento dei casi più severi di alopecia negli adulti. Si tratta di un enzima in grado di inibire uno o più enzimi che determinano infiammazione a livello delle placche alopeciche del cuoio capelluto.

E’ possibile utilizzare anche l’immunoterapia topica applicando sul cuoio capelluto lozioni che contengono sostanze in grado di indurre una dermatite a livello del cuoio capelluto allo scopo di “distrarre” le difese immunitarie dal follicolo. Il loro meccanismo d’azione non è però ancora ben chiaro e presenta effetti collaterali quali reazioni locali troppo intense, orticaria, linfoadenopatie regionali e acromie.

Altre opzioni terapeutiche includono l’uso di minoxidil e laser terapia. Quest’ultima, in particolare, ha la peculiarità di facilitare la vascolarizzazione dei follicoli piliferi e ridurre i processi infiammatori a carico del cuoio capelluto favorendo la ricrescita di capelli più sani e robusti, ma con un elevato numero di sedute.

La terapia farmacologica dell’alopecia areata va comunque protratta per almeno otto/dodici mesi prima di dirsi inefficace.

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