Lifting seno, Mastoplastica Additiva e Lipofiller: oltre il 30% degli interventi di chirurgia e medicina estetica riguarda il Décolleté

Il lifting al seno (mastopessi) e tutta la chirurgia che ha a che fare con il décolleté è in cima alla wishlist anche delle donne italiane. Secondo i dati raccolti dall’International Society for Aesthetic and Plastic Surgery (ISAPS), in Italia, il 34% degli interventi di chirurgia estetica riguarda la chirurgia della mammella nelle sue diverse varianti (aumento, lifting e diminuzione). La mastoplastica additiva è comunque in assoluto l’intervento al seno richiesto con maggior frequenza (18%).

La tecnologia e la sicurezza si sono molto evolute negli ultimi anni nel campo protesico e le protesi mammarie attuali sono realizzate con materiali sempre più biocompatibili, rotonde o anatomiche, per garantire risultati sempre più naturali. In particolare, tra le protesi anatomiche spiccano le Silimed Natural, in cui il polo superiore della protesi è estremamene sottile per un risultato estremamente naturale ed armonico.
La tecnica maggiormente utilizzata in ambito mastoplastica additiva è detta “ibrida” o “mista” che prevede l’introduzione delle protesi in combinata con il lipofilling cioè il trapianto del proprio grasso, adeguatamente purificato e trattato. Il grasso è prelevato dove presente, di solito dall’addome, ed è utilizzato per “sfumare” i contorni e ottenere un effetto più armonioso ed autentico se necessario. Naturalmente è valutato caso per caso, le metodiche sono sempre più personalizzate ed è il medico, insieme alla paziente, a decidere il percorso da seguire.
Il posizionamento delle protesi può essere diverso in base alla tecnica utilizzata (retro-ghiandolare, retro-muscolare, dual-plane, cioè a metà tra la ghiandola e il muscolo) a seconda della situazione anatomica di partenza e associando, se è necessario correggere anche un eventuale cedimento della mammella, un intervento di mastopessi, cioè il lifting del seno


Le protesi mammarie, tutte, nessuna esclusa, hanno una durata di circa 10/15 anni, periodo dopo il quale si suggerisce di cambiarle per evitare che si rompano e sostituirle quando si è verificata una fuoriuscita del silicone. Anche le modifiche fisiologiche dell’organismo, dopo tutti questi anni, richiedono, solitamente, una revisione dell’impianto. È comunque evidente che se una donna esegue una mastoplastica a venticinque anni va a incontro a maggiori trasformazioni fisiche di una donna di quarantacinque che non ha più in programma gravidanze o allattamenti.
Dopo poco tempo, poi, il Ministero della Salute ha instituito un registro obbligatorio in cui deve essere riportato il nome della tutte paziente ed i relativi codici delle protesi utilizzate. Anche le tecniche di lipofilling sono migliorate. Oggi il lipofilling è eseguito in totale sicurezza, con un aumento della percentuale delle cellule adipose in grado di attecchire nella nuova sede di impianto.

Attenzione, invece, alle “fake news”, alle chirurgie “low cost” e agli interventi combinati “tutto in uno”. L’idea che fare più interventi (ad es. liposuzione e mastoplastica) in una sola volta e con una sola anestesia faccia risparmiare tempo e denaro è sbagliata poiché diversi studi scientifici confermano che dopo cinque ore in anestesia generale aumentano esponenzialmente il rischio tromboembolico e quello di infezioni.