mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva – diffusamente conosciuta come intervento di aumento del seno – è una delle operazioni di chirurgia plastica più richieste dalle donne. In questo articolo trovate tutte le informazioni utili a comprendere come si svolge l’intervento e cosa sapere riguardo il pre e il post operazione.

Mastoplastica additiva: a chi si rivolge

La mastoplastica additiva consiste nell’intervento di aumento del volume del seno. Questo tipo di operazione è richiesta soprattutto da due tipi di pazienti:

  • Donne che hanno poco seno (ipoplasia mammaria) e desiderano aumentarne il volume
  • donne che presentano un seno svuotato – ad esempio a causa dell’allattamento – e vogliono acquisire nuovamente una forma più armonica ed esteticamente gradevole della mammella

In entrambi i casi, l’intervento presenta finalità prettamente estetiche.

Tipologia di protesi: rotonda e anatomica

A seconda del tipo di effetto estetico richiesto dalla paziente, la mastoplastica additiva può essere effettuata utilizzando due diversi tipi di protesi:

  • Protesi rotonda
  • Protesi anatomica (o a goccia)

La protesi rotonda è la soluzione consigliata per chi richiede un seno pronunciato, in particolare nel polo superiore, al fine di ottenere un décolleté evidente ed importante.

La protesi anatomica presenta una forma a goccia, con il polo inferiore più accentuato, ed è la scelta ideale per chi vuole un seno dall’aspetto naturale.

Le protesi mammarie possono avere due differenti tipi di superficie: liscia o testurizzata. Mentre le protesi rotonde si trovano in commercio sia lisce che testurizzate, quelle anatomiche sono solamente testurizzate. La superficie testurizzata, infatti, limita la possibilità di rotazione una volta che la protesi è inserita nella tasca creata per ospitarla. 

Come si svolge l’intervento di mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico a tutti gli effetti e prevede un’anestesia generale. L’intervento ha una durata di circa un’ora e mezza/due ore e richiede una degenza di almeno un giorno.

L’inserimento della protesi viene eseguito attraverso un’incisione effettuata ad altezza dell’areola o sul solco mammario.

La protesi può essere collocata sotto la ghiandola mammaria o, secondo la tecnica dual plane, sotto il muscolo. Nel primo caso, l’intervento risulta più semplice e meno invasivo, mentre con la tecnica dual plane l’intervento è un po’ più complesso.

La fase post operatoria

La degenza per una mastoplastica additiva è di uno o due giorni. Nel post operatorio deve essere indossato un reggiseno tipo sportivo per un mese sia di giorno che di notte. Nei due mesi successivi il reggiseno sportivo andrà indossato solo di giorno. In alcuni casi, in particolare con le protesi rotonde, si suggerisce anche l’uso di una fascia per uno o due mesi. Questa servirà per mantenere ulteriormente le protesi nella posizione corretta subito dopo l’intervento.

Nelle prime due settimane è consigliabile il riposo assoluto; a partire dai 15 giorni successivi all’intervento, la paziente può gradualmente tornare a svolgere le normali attività, evitando però di sollecitare le braccia (evitare ad esempio di lavare vetri, sollevare pesi, giocare a tennis). Concluso il primo mese, è possibile tornare a praticare sport, andare in palestra, correre e svolgere altre attività che non richiedono una particolare sollecitazione della zona alta del corpo.

Per approfondimenti e informazioni sull’intervento di mastoplastica additiva, vi invitiamo a consultare la nostra pagina dedicata.

liposuzione e liposcultura

Ventre, braccia, cosce, fianchi, ginocchia e collo sono spesso interessati dalla presenza di adiposità localizzate, vale a dire accumuli di grasso capaci di resistere anche a diete ferree ed estenuanti sedute di palestra. In casi come questi, l’unico modo di liberarsi dell’inestetismo è quello di procedere chirurgicamente, rimuovendo il grasso in eccesso.

In questa sfera di interventi si collocano la liposuzione e la liposcultura, due tecniche tra le più diffuse del settore chirurgico estetico. Cerchiamo però di comprendere appieno cosa siano la liposuzione e la liposcultura, cosa le differenzia e quanto optare per uno o per l’altro tipo di intervento.

Liposuzione e la liposcultura: cosa cambia

Liposuzione e la liposcultura non sono la stessa cosa:

La liposuzione consiste nell’intervento di rimozione dell’accumulo adiposo. Questo tipo di operazione viene eseguito tramite una tradizionale cannula e interessa zone ampie del corpo, come ad esempio la pancia, le maniglie dell’amore, i glutei, le cosce.

La liposcultura viene eseguita in modo più localizzato e specifico, su aree del corpo meno estese e si effettua attraverso una microcannula. In questo tipo di operazione, il chirurgo non si limita alla rimozione del tessuto in eccesso, ma esegue anche un intervento di rimodellamento della zona interessata, che assumerà in questo modo un aspetto più tonico e definito.

Come sarà chiaro, la liposuzione, applicandosi su aree del corpo estese e con attrezzature chirurgiche più impattanti, si configura come un intervento più invasivo e che richiede un’anestesia generale e una convalescenza più lunga rispetto alla liposcultura, che, viceversa, impone una riabilitazione più rapida e viene eseguita previa applicazione di anestesia locale o di una sedazione.

Liposuzione e la liposcultura: quando sono consigliate

La premessa fondamentale è che liposuzione e liposcultura non devono essere considerate soluzioni dimagranti: questo tipo di intervento, infatti, non può sostituirsi a una sana alimentazione e/o all’attività fisica, ma va considerata in caso di adiposità localizzata che non è possibile rimuovere in altro modo. Allo stesso modo, questi interventi non permettono di rimuovere la cellulite né di disfarsi del cosiddetto effetto ‘buccia d’arancia’ della pelle.

Le terapie di rimodellamento sono consigliate per persone che godono di una quantomeno discreta forma fisica e con una pelle che presenta accettabili livelli di compattezza e di elasticità.

Sebbene non esista un’età limite per sottoporsi all’intervento di liposuzione o a quello di liposcultura, i soggetti meno giovani ottengono solitamente risultati inferiori, per via della scarsa elasticità della pelle. Trattandosi di un intervento non a fini dimagranti, le persone in sovrappeso devono sottoporsi a una dieta prima dell’intervento, per predisporsi in modo adeguato all’operazione.

Nelle donne, la liposuzione è usualmente eseguita su glutei, cosce e fianchi, mentre gli uomini tendono ad accumulare grasso nell’area addominale – le tipiche maniglie dell’amore.

Liposuzione e liposcultura: intervento e post-intervento

Liposuzione e liposcultura sono interventi che permettono di ridefinire e ridisegnare i profili del corpo.

La liposuzione consiste nella rimozione di aree estese di grasso attraverso una cannula metallica che si collega a un aspiratore. È possibile intervenire anche su più aree simultaneamente, ma si tratta in ogni caso di interventi localizzati. Dopo l’incisione, viene iniettata nella zona interessata una soluzione fisiologica, adrenalina (un vaso costrittore) e anestetico. Dopo circa 15 minuti, tempo che occorre alla soluzione per fare effetto, si procede all’aspirazione del grasso, tramite una cannula specifica. Questo metodo, tradizionale e ancora il più diffuso, è oggi alternativo a quelli di nuova concezione, che prevedono l’utilizzo di aspiratori a ultrasuoni o laser: queste ultime sono utilizzate per aspirazioni limitate e sono eseguite con una microcannula il cui diametro è inferiore ai 3 millimetri.

La liposcultura segue una procedura similare, ma con sostanziali differenze: l’incisione è meno profonda, la microcannula è decisamente più piccola e l’aspirazione avviene in maniera ancora più localizzata, in modo da rimuovere solo piccoli accumuli adiposi.

La liposuzione e la liposcultura prevedendo l’applicazione di piccole incisioni che non lasciano cicatrici particolarmente visibili e che scompaiono nel giro di qualche settimana.

Scopri tutto quello che c’è da sapere sugli interventi di liposuzione e di liposcultura nelle nostre pagine dedicate.

Open rhinoplasty

Come molti sanno, la rinoplastica fa riferimento all’interventistica chirurgica che interessa il naso; questa tipologia di intervento è solitamente eseguita con finalità estetiche o per correggere difetti che compromettono il normale funzionamento dell’organo.

Molte meno persone, invece, sanno che esistono due diverse tecniche di intervento al naso, ovvero: la rinoplastica aperta e la rinoplastica chiusa. In questo articolo parleremo della seconda categoria di interventi, chiarendo in cosa consiste, quali vantaggi offre e in cosa si differenzia da quella chiusa.

Open rhinoplasty: che cos’è

La rinoplastica aperta – o Open rhinoplasty – è una tecnica di intervento chirurgico al naso che consiste nell’effettuazione di incisioni sulla parte esterna del naso, oltre che dalla parte interna: questo approccio consente al medico di raggiungere un’apertura completa della parte interessata, così da poter intervenire in modo più libero e profondo sull’anatomia dell’area.

Rinoplastica aperta: quando è consigliabile

Occorre specificare che la Open rhinoplasty viene utilizzata molto più raramente rispetto a quella chiusa, per casi specifici e, soprattutto, per interventi di rinoplastica secondaria, ovvero quando si interviene una seconda volta su un naso già operato poiché i risultati ottenuti dal primo intervento non hanno raggiunto il successo atteso.

Soprattutto, la tecnica aperta viene preferita per l’effettuazione di interventi complessi, poiché l’incisione esterna permette di accedere in modo diretto all’osso e alla cartilagine del naso. Gli scenari più comuni in cui viene preferita la rinoplastica aperta sono in caso di deviazioni importanti del setto nasale e con nasi a patata o con punta allargata.

I vantaggi della rinoplastica aperta

La tecnica aperta consente un immediato accesso alla zona osseo-cartilaginea del naso. Per questa ragione, la Open rhinoplasty è preferibile per lavorare in modo più comodo e preciso sulla struttura nasale, oltre che sui tessuti morbidi del naso. La tecnica aperta facilita poi il riconoscimento e la risoluzione di asimmetrie cartilaginee, facilitando la correzione del difetto.

Open rhinoplasty: controindicazioni

La vera controindicazione della rinoplastica aperta sta nell’incisione che viene effettuata alla base delle narici e che, per diverso tempo, lascia sul paziente una piccola cicatrice. Se però il segno viene trattato in modo adeguato, esso diventerà via via sempre meno visibile, fino a scomparire del tutto nelle settimane successive.

Come sempre in questi casi, è necessario rivolgersi al proprio referente di chirurgia estetica e farsi consigliare da quest’ultimo in merito alla tecnica più adatta al proprio caso specifico.

Se vuoi richiedere un parere professionale e sottoporre il tuo caso, compila il form nell’area contatti e ricevi subito delucidazioni da un professionista con oltre 25 anni di esperienza nel settore.

Le orecchie a sventola non sono una conseguenza relativa all’uso della mascherina bensì una caratteristica del padiglione auricolare, molto spesso di natura ereditaria, caratterizzate da un’eccessiva sporgenza dello stesso verso l’esterno.
Le orecchie prominenti sono presenti già nei bambini. In linea di massima si può dire che l’orecchio raggiunge la sua dimensione definitiva intorno ai dieci anni. È una caratteristica come un’altra, ma spesso causa complessi e disagi, sia nei maschi sia nelle femmine e, a volte, può contribuire a far nascere fenomeni di bullismo e di violenza, molto sofferti dai ragazzi. Continua a leggere

Risultati naturali per il ritocco agli occhi che rende lo sguardo gentile

La blefaroplastica è l’intervento di chirurgia plastica che apre lo sguardo correggendo le palpebre cadenti e rimuovendo le borse sotto gli occhi. Le tecniche chirurgiche permettono di ottenere risultati naturali, duraturi ed equilibrati.
La blefaroplastica è un intervento ambulatoriale che si esegue in anestesia locale o, in alcuni casi, associata a sedazione.

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